Intervista a Ester Falletta, Direttrice Tecnica del Consorzio Physis
In LEM INDUSTRIES seguiamo con attenzione l’evoluzione della Filiera dell’accessorio metallico, consapevoli del ruolo che ricerca, collaborazione e progettualità condivisa giocano nel suo sviluppo futuro. Per questo abbiamo intervistato Ester Falletta, Direttrice Tecnica del Consorzio Physis, con l’obiettivo di approfondire visione, progetti e alleanze strategiche che stanno contribuendo a trasformare il settore.
Lo scorso 22 maggio si è tenuta a Firenze la prima edizione del Physis Annual Summit, evento promosso dal Consorzio Physis e dedicato al futuro della filiera della moda e del lusso. L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto per tutti gli stakeholder interessati ad approfondire le principali evoluzioni del settore, grazie a dibattiti con esperti riconosciuti a livello internazionale.
Come Gruppo LEM INDUSTRIES, abbiamo preso parte all’iniziativa con tre delle nostre aziende: LEM SRL, TRE A e UBERPLANTS ITALIA SRL.
LEM SRL, una delle realtà centrali del nostro Gruppo, è specializzata in trattamenti galvanici e PVD su accessori metallici destinati alla moda e al lusso, TRE A si occupa di trattamenti galvanici per la finitura di bigiotteria e accessori per la moda e il lusso,mentre UBERPLANTS ITALIA è attiva nella progettazione e installazione di impianti galvanici, nonché nel trattamento, nella depurazione e nel riutilizzo delle acque industriali.
La partecipazione ha confermato l’impegno del Gruppo nel promuovere un approccio sistemico alla sostenibilità, in sinergia con gli altri attori della Filiera. Un approccio che trova piena espressione nella visione del Consorzio Physis, con cui condividiamo valori, obiettivi e progettualità.
Per approfondire questa visione comune e il percorso di trasformazione del settore, abbiamo intervistato Ester Falletta, Direttrice Tecnica del Consorzio. In questo interessante dialogo, la Dottoressa Falletta ripercorre la nascita del Consorzio Physis e ne illustra le strategie, sottolineando il ruolo chiave delle sinergie tra attori diversi della Filiera e le implicazioni delle nuove normative europee. Un momento di incontro in cui si esplorano anche i progetti innovativi in corso, come quello con ZDHC sull’MRSL per gli accessori metallici, e l’impegno del Consorzio per il cambiamento e la crescita competitiva delle aziende.
Un’opportunità concreta per guardare al futuro del settore con un approccio condiviso e lungimirante.
Può dirci cosa è il Consorzio Physis e come nasce?
Il Consorzio Physis è nato dall’esigenza di creare un’alleanza solida tra le aziende attive nella Filiera dell’accessorio metallico per la moda, con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile, responsabile e trasparente.
La sua fondazione è avvenuta su iniziativa di imprese consapevoli che le sfide ambientali, sociali e normative non potessero essere affrontate singolarmente, ma richiedessero un’azione congiunta, competente e orientata al futuro.
Quale ruolo ricopre all’interno del Consorzio?
Ricopro il ruolo di Direttrice Tecnica del Consorzio, coordinando le attività progettuali e tecnico-scientifiche. Fornisco supporto alle aziende consorziate nell’adeguamento alle normative sulla sostenibilità, nell’adozione delle best practice di Filiera e nell’introduzione di tecnologie innovative.
Come si spiega la presenza, all’interno dello stesso Consorzio, di tre aziende apparentemente diverse come LEM, TRE A e UBERPLANTS ITALIA?
Il Consorzio ha come obiettivo quello di contribuire allo sviluppo di tecnologie e processi all’avanguardia, per ridurre l’impatto ambientale e sociale e preservare il pianeta e le risorse che esso offre. Per fare tutto questo è fondamentale il contributo di tutte le aziende della Filiera, in termini di know-how e competenze, siano esse attive nel trattamento delle superfici, nella produzione degli accessori, nella realizzazione degli impianti o nello sviluppo di soluzioni digitali. Il valore del Consorzio risiede proprio nella sua eterogeneità, che consente di affrontare le sfide del settore in modo sistemico, mettendo a disposizione delle imprese consorziate opportunità concrete di crescita, cooperazione e innovazione.
In un settore spesso caratterizzato da competizione, quanto è stato importante creare sinergie tra i diversi attori della Filiera per sviluppare progetti comuni? In cosa ha fatto davvero la differenza questa collaborazione?
È stato un elemento cruciale. In un mercato competitivo come il nostro, la capacità di creare sinergie rappresenta una leva strategica fondamentale. La collaborazione tra attori diversi ci ha consentito di condividere conoscenze, risorse e soluzioni operative che, affrontate individualmente, sarebbero risultate molto più complesse e costose da sviluppare. Ciò che ha davvero fatto la differenza è stato l’approccio sistemico: mettere a fattor comune le competenze per rispondere in modo più rapido ed efficace alle nuove richieste del mercato e alle normative internazionali.
Il progetto ZDHC sull’MRSL per l’accessorio metallico rappresenta una svolta significativa. Perché questa mancanza era considerata un problema annoso e quali sono i principali risultati raggiunti finora?
L’assenza di una MRSL (Manufacturing Restricted Substances List) specifica per l’accessorio metallico ha rappresentato da tempo una criticità per l’intera Filiera. I riferimenti esistenti, infatti, erano sviluppati per il tessile, la pelle e i materiali plastici, ma non tenevano conto delle peculiarità degli accessori metallici, generando incertezza a livello operativo. Attraverso il progetto promosso con ZDHC, stiamo definendo criteri specifici e realistici per il nostro settore, mettendo a disposizione delle aziende strumenti concreti per una produzione più sicura e conforme.
Lei rappresenta la Filiera in importanti tavoli tecnici, come quelli promossi da EFRAG, contribuendo alla definizione degli standard del settore MTA (Manufacturing of Textile, Accessories, Footwear and Jewellery) e partecipando al comitato per la redazione degli VMSE, gli standard volontari di rendicontazione per le PMI non quotate. Cosa significa per lei essere parte attiva di questo processo di cambiamento e cosa può raccontarci della sua esperienza?
Essere coinvolta in questi tavoli è per me un grande onore, ma anche una responsabilità rilevante. È un’occasione concreta per contribuire alla definizione di regole che influenzeranno profondamente il futuro del nostro settore. Il mio impegno è quello di portare la voce delle filiere produttive, con tutte le loro specificità e i vincoli operativi, affinché gli standard risultino non solo ambiziosi, ma anche concretamente applicabili dalle imprese. Sono convinta che il cambiamento autentico nasca proprio dal confronto costruttivo tra chi elabora le norme e chi ogni giorno le traduce in pratica sul campo.
In concreto, quali sono le implicazioni pratiche più rilevanti della normativa europea per le aziende del settore?
La normativa europea in materia di sostenibilità e trasparenza impone un cambiamento profondo: non è più sufficiente dichiarare impegni generici, ma occorre fornire prove concrete, con dati misurabili e verificabili, delle proprie performance ambientali e sociali lungo l’intera catena del valore. Per le aziende, questo comporta il rafforzamento dei sistemi di tracciabilità, l’aggiornamento delle pratiche produttive e il potenziamento dei processi di reporting. Si tratta di una sfida significativa, ma anche di una straordinaria opportunità per accrescere la competitività.
Per concludere, in che direzione sta andando il Consorzio Physis e quali saranno i suoi prossimi passi per rafforzare la Filiera?
Stiamo concentrando i nostri sforzi su tre direttrici principali: consolidare la cultura della sostenibilità tecnica lungo tutta la Filiera, supportare le aziende nell’adeguamento alle nuove normative europee e promuovere progetti di innovazione condivisa, come quelli sull’eco-design e sui nuovi materiali. L’obiettivo è rafforzare non solo la conformità alle normative, ma anche la capacità delle aziende di generare valore sostenibile, anticipando le esigenze dei brand e dei mercati internazionali.
Ringraziamo con sincero apprezzamento Ester Falletta per la disponibilità e la chiarezza con cui ha condiviso la visione, le sfide e le prospettive del Consorzio Physis.
Il suo contributo rappresenta un prezioso punto di riferimento per comprendere il ruolo strategico della sostenibilità e dell’innovazione nella Filiera dell’accessorio metallico.